sabato 18 aprile 2009
Mario Giordano.
In questi giorni stiamo assistendo ad una virulenta campagna anti Santoro da parte del Giornale diretto da Mario Giordano famoso direttore di quella cosa chiamata Studio Aperto che mi dicono sia un tg noto per l'alto tasso di tette e culi in fascia protetta,gossip e falsi scoop tipo questo http://maurobiani.splinder.com/post/9580272/Il+Branco+dell%27 informazione dove si spacciava la promessa dei lupetti come un rito di bulli stupratori.Oggi questo bel giornalista attacca Santoro e lo fa a modo suo stravolgendo le parole e i fatti.Scrivendo ai suoi lettori dice loro che Santoro li ha chiamati poveretti,ma chi ha visto la puntata sa che non è cosi.E poi il colpo di genio attaccarlo sul fronte stipendio pubblicando il suo compenso mossa tipica dei giornalisti destrorsi,come se loro non guadagnassero niente,e un occhio ai costi del programma però volutamente omettendo quanto fa guadagnare.E in più mettono in conto anche il risarcimento che la Rai ha dovuto pagare a Santoro,dimenticando che se il cav non lo avesse fatto cacciare non ci sarebbe stato nessun risarcimento.
Cervi mi costringe a ricordargli i tempi quando Montanelli lasciò il suo Giornale che seguì alla Voce per amicizia con Montanelli, poi si riavvicinò al Giornale dove Berlusconi, liquidato nel frattempo Feltri e chiamato il cingolato Belpietro, voleva un giornalista-pennacchio di origini montanelliane che salvasse le apparenze, ma non dirigesse, fingesse solo di fare il direttore responsabile. Bettiza lo mandò al diavolo, Cervi accettò. Montanelli scrisse che “i limiti chiesti a Bettiza, a Cervi non furono chiesti, perché se li pone da solo”) . Ma rimase amareggiato quando, per la campagna elettorale del 2001, ripreso il generale cannoneggiamento dei media berlusconiani contro Montanelli, il Giornale di Belpietro, di cui Cervi aveva smesso da poco il pennacchio e conservato il commento quotidiano, non solo non lo difese ma lo attaccò: “Da lui –disse Montanelli a Pietro Cheli per Il Diario, supplemento del 30 marzo – non mi aspettavo che sfoderasse il bando per difendermi, ma perlomeno che tacesse”.Se questo è giornalismo!
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