Ecco come parlava il senatur della Fininvest prima di rientrare all'ovile.
venerdì 23 ottobre 2009
giovedì 22 ottobre 2009
The Mastella's Family.
La famiglia Mastella finisce sulla gogna per aver raccomandato 42 persone. Clemente, eurodeputato e leader dell’Udeur, e la moglie Sandra, presidente del Consiglio regionale della Campania (raggiunta dal divieto di dimora nella sua regione), nell’ordinanza del gip vengono collocati «ai vertici di una cupola». Un’organizzazione a cui si sarebbero aggregati professionisti e imprenditori, per ottenere vantaggi economici, consenso elettorale e posizioni di comando. Una vera e propria «struttura criminale», secondo i magistrati, «guidata dai Mastella che, insieme ad altri 25 indagati, hanno costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, turbativa d’asta, falso in atto pubblico continuato e concussione». L’indagine chiusa ieri vede 62 persone indagate. Per 18 sono scattati i divieti di dimora, per 6 altre misure interdittive. Nel lungo elenco degli inquisiti c’è anche uno dei figli di Mastella, Pellegrino, e decine di imprenditori e dirigenti di enti locali. Il lavoro dei pm era iniziato nel gennaio 2008, quando alla procura di Napoli era stata trasmessa (per competenza territoriale) l’inchiesta del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Quel famoso fascicolo processuale che si era tramutato in una ordinanza di arresti domiciliari per la Lonardo e che, di conseguenza, aveva portato alle dimissioni di Mastella, all’epoca ministro della Giustizia. Dimissioni respinte dal premier Romano Prodi, ma che hanno comunque lasciato il segno per il duro attacco lanciato alle toghe da parte dell’allora guardasigilli e fatto da preludio alla caduta dell’esecutivo. Il leader Udeur aveva sostenuto di essere vittima, con la famiglia, di un «attacco della magistratura».Fonte Libero News
mercoledì 21 ottobre 2009
Prima della cura.
Voglio inaugurare una nuova rubrica."Prima della cura" in un paese di voltagabbana,di specialisti del "salto della quaglia",di gente che un giorno dice una cosa e il giorno dopo dice il contrario in un paese senza memoria per rinfrescare quindi la memoria pubblichero dei post dove farò vedere quello che dicevano o scrivevano i politici o i giornalisti italioti.Cominciamo con la Padania e i legaioli che l'8 luglio 1998 cosi titolava.Ponendo al premier non 10 domande come La Repubblica ma ben 11.
martedì 20 ottobre 2009
Il fascismo mediatico.
La strategia è chiara,chi tocca il capo deve essere distrutto in tutti i modi.Il gruppo editoriale di Berlusconi con in testa Libero e Il Giornale sta attaccando a tutto spiano chiunque si permette anche solo di criticare il premier.La prima vittima fu Boffo poi a seguire Repubblica e chi scrive su quel giornale (vedi il caso Augias),poi la Daddario e a seguire tutti i programmi che fanno informazione o satira(Annozero,Parla con me,Glob ecc.ecc.).Non importa come basta che lo si attacchi vedi il caso del giudice Mesiano ricordate il detto?:Diffamate tanto qualcosa resterà!
Un tempo si usava l'olio di ricino oggi bastano Libero,Il giornale e mediaset.
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