Di Gianni Baget Bozzo Il Giornale
Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiederà ai prefetti di vigilare affinché non avvengano manifestazioni di piazza davanti alle chiese, alle stazioni e ad altri luoghi pubblici. La limitazione del diritto di piazza è una novità in Italia. La piazza è sempre stata considerata un mezzo di pressione politica. La decisione del ministro è una risposta alle manifestazioni islamiche davanti al Duomo e alla stazione di Milano.
Maroni si è reso conto che è un altro uso della piazza quello promosso dagli islamici: si tratta di un'occupazione religiosa. Da strumento sindacale di azione anche violenta (occupazione di strade, ferrovie e aeroporti) la piazza è diventata un luogo di pura ostensione della potenza, del numero, senza la violenza ma con la preghiera.
Il governo prende coscienza della novità che rappresenta la pressione islamica in Italia. Essa può essere una perfetta forma di manifestazione non violenta, eppure di forza. Perché la forza dell'islam consiste nel numero e nella massa. Si può anzi dire che il termine «massa» non abbia mai trovato realizzazione più chiara di quanto avviene ora nell'ostensione musulmana avvenuta in maniera sincronizzata in tutto il mondo e chiaramente diretta da una centrale.
Ciò accade ora anche in Italia, dove i musulmani possono creare massa facilmente perché motivati a farlo dalla loro storia, dal loro istinto religioso e culturale, senza fare alcuna azione ma con una manifestazione passiva di presenza. La piazza cambia dunque significato, passa dalla pratica della lotta a quella dell'ostensione pura.
L'articolo poi continua...io vorrei ricordare al nostro Bozzo e il Family Day che cosa era?Non ci sono state parrocchie e organizzazioni cattoliche che hanno organizzato la partecipazione a quell'evento?Mi auguro allora che questo divieto valga per tutte le confessioni,allora perchè non estenderlo anche alle processioni o alle feste patronali?Perchè altrimenti chissà i musulmani i cinesi potrebbero voler festeggiare le loro ricorrenze in piazza non sia mai...
1 commento:
La crisi economica in Italia la avvertono solo gli onesti.
Saranno pure tempi duri, ci sarà pure la crisi economica, ma è pur vero che bar, ristoranti e pizzerie sono sempre strapieni, che in città ad ogni ora del giorno le strade sono ostaggio di un traffico disumano che intasa vie e caselli autostradali con auto sempre più spesso di grossa cilindrata, com'è altrettanto vero che i centri commerciali sono un formicaio di gente. Senza trascurare poi il fatto, un po’ anomalo in tempi di "sventagliate" ristrettezze, che tanti stanno ore e ore attaccati al telefonino, hanno la pay tv ed il digitale terrestre, vanno ogni settimana dal parrucchiere, ogni inverno in settimana bianca ed ogni estate ai tropici, tant'è che se non ci si organizza in tempo per le vacanza si rischia immancabilmente il tutto esaurito! Eppure a guardare i dati ufficiali, tra licenziamenti, cassa integrazione, stipendi fermi da quindici anni e carovita, non c’è dubbio che molti se la passino male. Allora come si spiega tutto questo spendere e spandere? Una ricerca "Eurispes", uscendo fuori dal coro, svela un dato allarmante: il lavoro sommerso, il cosiddetto “nero”, in Itlia vale oltre 550miliardi di euro, una cifra pari al 35% del pil! Tra secondi lavori e lavoretti nel week end e compravendite-esentasse nei salotti domestici, tra ricevute mai emesse e affitti mai denunciati, per non parlare del grosso, quanto ormai diffuso giro di droga e prostituzione, all’erario sfuggono ingenti quantità di denaro! Da qui il divario tra le stime ufficiali di una crisi da tutti dichiarata, ma da pochi realmente vissuta, almeno stando a quello che si percepisce guardandosi un pò intorno! Così si spiega come tanti continuino a mantenere un tenore di vita medio-alto in netta antitesi con i "dati ufficiali della crisi" e tanti altri ancora continuino ad arricchirsi senza pagare le tasse, ricorrendo ad espedienti di ogni genere, anche illegali, e con furberie di ogni tipo: con quei soldi il paese tira avanti. O meglio, quei soldi mandano avanti i "furbi", perché chi campa di solo stipendio, chi non pratica trucchi, chi è onesto, la crisi la sente davvero!
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